Friday, December 16, 2005

Salutiamoci..

Sottotitolo: di come le aquile intendono un cenno di saluto e di come gli operai ne intendono un altro. E di come entrambi si odino.

Gli operai non odiano le aquile. Se le mangerebbero anche se potessero, ma non le odiano. Le aquile sono specie protetta dall'autorità statale che prevede non si possano cacciare. Le aquile però in quanto specie protetta non possono permettersi certe cose. Eppure tali volatili possono arrivare lì solo dove osano le aquile, per l'appunto. Polli, ci sarebbe da dire. Sono specie protetta, sono tutelati, possono riprodursi in santa pace, e che fanno? Cercano di disturbare il pastore rubandogli l'agnellino?
I bracconieri, poi, si sa, sono sempre vigili. Basta un bengala per cacciare (eh, la famosa caccia del Bengala) e la cosiddetta aquila albanese rischia di lasciarci le penne e la proverbiale vista da falco. Forse stiamo facendo un po' di confusione, ma continuiamo con questa favola stile LaFontaine. L'aquila maestra é già entrata in azione, prova ad essere silenziosa, rapida, a planare sulla preda, ma l'aquila maestra ha un'età, dovrebbe rimpiazzare la mancante velocità con la saggezza, l'astuzia. Ma l'aquila maestra, protetta e tutelata, non ci sta a dimostrarsi meno "rapida" delle aquile scalpitanti, giovani, che vogliono fargli le scarpe. Ma il buon signore che tutto vede dalla panchina (Dio in panchina? E' una metafora, lasciatemi delle licenze) pensa di calare un'ombra di stanchezza sulle palpebre dell'aquila maestra, costretta a ripiegare senza la preda. E allora l'aquila maestra, per non smentirsi di fronte ai giovani aquilotti, li saluta, con un colpo d'ala, ma tale distrazione gli é fatale perché permette al pastore di mirare e sparare. Il pastore, si sa, é un lavoro da comunista, da "sporco comunista" (come dicono certi aquilotti) e non permette che l'aquila gli fotta gli agnellini. L'aquila maestra, insomma, non ha preso la preda e ci ha rimesso la dignità, poiché di fronte agli aquilotti non si é dimostrata capace di cogliere la preda e soprattutto di capire l'antifona e ritirarsi, in previsione di prede più facili.

Cara aquila maestra, guerriera di mille battaglie. Non ti accorgi che é tempo di mettere su saggezza? Saluta con un cenno del capo e non con un cenno della destra. Non avrai sempre un buon signore a preservarti, la tua non sarà sempre una specie protetta. Verrà un giorno, perché non te ne accorgi? Verrà il tempo in cui le tue penne cadranno, verrà il giorno in cui il pastore ti beccherà in pieno. Sii più accorta, o aquila maestra, sii più saggia.

Un fan deluso dal calciatore Paolo Di Canio.

Thursday, December 15, 2005

Uff, finally..

Finalmente le vacanze. Dopo l'ultimo parziale di Sociologia, é arrivato finalmente il momento di staccare la spina. Non sono in condizioni gravi, é solo che ho bisogno di scaricarmi. Ho finito il dannato compito (difficilissimo, se me lo chiedete) su Marx e Weber e due sedie più in là é seduto l'assistente del mio professore. Se passate da Bologna, fermatevi a seguire una sua lezione. Si chiama Maurizio Ricciardi, ed é un grande. Dico solo questo. Se mi legge, lo pregherei di alzarmi il voto. Ah, accidenti, non si ricorda il mio nome? Pazienza.

In ogni caso davvero non ce la facevo più. Adesso mi butto nelle strade di Bologna e mi vado ad ubriacare. Troppo presto? Vero. E' ora di pranzo. E sono pure a dieta. Cazzo, non ho manco il tempo di godermi la tregua con i libri. Maledizione. Domani si torna a casa, finalmente potrò mangiare sano. Il mio coinquilino cucina solo pasta al sugo o roba fritta e dato che io torno tardi sono costretto a condividere con lui questi pasti che di frugale hanno solo l'utopia.

Finally the alchemist is comin' back home..

Uno sguardo lì, una mano lesta là..

Ok, non giudicate dal titolo. Non sto parlando del programma di Gerry Scotti, né di un nuovo reality show in programmazione.
L'argomento di diretta attualità é l'arresto di Fiorani. Definire quest'uomo é impossibile, ma attenzione, non intendo giudicarlo moralmente. Non mi permetterei mai. Definiamolo un free-climber.
Ok, stavolta non giudicatemi voi, non sono malato, o almeno non lo sono al cervello. Come hanno detto molti é stata una bolla speculativa destinata a scoppiare. Ma dico io, Fiorani, ma non potevi mollare paletti e zaino da scalatore e fuggire ad Hammamet? Dopotutto hai avuto illustri predecessori e presto altri sceglieranno "la via tunisina". In ogni caso, chi sono io per parlarne? Nessuno. Non ho la competenza necessaria per farlo. Ma si tende a fare un errore. Evitiamo di gettare la politica in questo affare. Evitiamo che si creino fazioni di speculatori a sinsitra e fazioni di santi capitalisti a destra come "certa destra" sta facendo. Come é bello sparlare di Telekom Serbia e della scalata a BNL da parte dell'Unipol e invece non si parlano delle magagne interne, della corruzione e delle centinaia di indagati per i reati più vari inquadrati nelle file della destra parlamentare. Abbiamo certi leghisti (vilipendio alal bandiera), certi missini (apologia della fascismo, come é bello lodare certi saluti, vero Ronchi?), certi forzisti (mi sembrano inutile fare i nomi, ho dei limiti di spazio). Puliti invece i centristi. Il loro repulisti l'hanno già vissuto e sembrano avere imparato certe lezioni. Il problema non é scaricarsi il merito, non si tratta di lodare una tifoseria e di gridare allo scandalo sull'altra. Se accettiamo nel nostro regime governativo di rendere immuni dal giudizio giuridico (sia esso penale o civile) le più alte cariche dello Stato, di fatto, cerchiamo in teoria di tutelare QUALSIASI parlamentare da giudizi senza l'ombra almeno di un sospetto. Eh, no, se ve lo chiedete, di Previti si continui a parlare.

Il problema é che, come ha detto giustamente Bersani, DS, la politica si deve impegnare nel fissare dei paletti oltre ai quali non si va. Non si accusa nessuno di essere un ladro (a meno di prove specifiche), non si accusa la sinistra di predicare bene e razzolare male, né si tratta di accusare di collusione mafiosa la destra. La politica cerchi di mantenersi pulita, per quel che le é possibile. Le speculazioni e il denaro, e cito nuovamente Bersani, sono uguali tanto nelle imprese "tradizionalmente collegate" (o meglio per loro ammissione rientranti in una precisa aria d'influenza politica) alla sinistra, tanto nelle imprese collegate alla destra. E' inutile che cerchiamo di sconfessare questa o quella impresa. L'Italia é un paese che fa della realtà cooperativa un fondamento indispensabile per l'economia, come sono importanti quelle piccole e medie imprese tradizionalmente comprese nell'economie meridionali, come sono importanti quei (pochi) grandi "pool" al Nord della penisola. Diamo a Cesare quel che é di Cesare (anche a Previti, se ve lo chiedete): diamo alla politica ciò che é della politica e all'economia ciò che é dell'economia.

Se parliamo di questione morale, il dibattito é ancora aperto ed é trasversale alla politica. In entrambe le coalizioni c'é chi ha l'intimo pulito e chi ha le mutande sporche.

"Il treno per San Vittore é in partenza sul binario 1. Preghiamo i gentili viaggiatori di obliterare il biglietto e di non fare la cresta. Sui vagoni saranno offerti ai gentili ospiti arance, riviste enigmistiche e indumenti a righe. Gentile concessione di Trenitalia. Vi invitiamo a viaggiare nuovamente con noi".

C'é un biglietto per Hammamet. Who's next?

Wednesday, December 14, 2005

Proprio un business con i baffi...

Well, amici sportivi, direbbe Dan Peterson.
Well, amici netturbini, dico io. Scommettiamo che..?
No, questa era un'altra trasmissione. Well, amici bloggers (questo si) parliamo di entertainment televisivo. C'é una trasmissione la domenica, su Canale 5, che si chiama "Buona Domenica". Fin qui niente di male.

Ma ripensandoci, si, c'é di male. Nella sua essenza metafisica (minchia che paroloni) questa trasmissione nno ha ragion d'essere. Ci sono i ballerini, ci sono i cantanti, ci sono le conduttrici (la Capua), ci sono i conduttori (Costanzo, Laurenti, De Filippi). Wait a minute! Costanzo, Laurenti, De Filippi? Ci dev'essere un errore. Ah, già, Costanzo é un giornalista.

E' uno sceneggiatore, un autore, un conduttore, un giornalista. Ed é anche un business man. Uno che passa per essere di sinistra, però é pagato dal leader della destra, per parlare di cazzate, per fare da paciere sulla sua poltrona tra coppie scoppiata, tra donne che conservano uno spirito alieno tra le tette ed esseri di dubbia sessualità.

Ok, prima di sentire critiche che nulla hanno a che vedere con la mia persona, specifico subito l'argomento e passo a parlarne. L'argomento é il wrestling. A me piace. E' una mia passione. Mi rendo conto che a molti può non piacere. Qualcuno riderà, qualcuno lo potrà deridere, qualcuno potrà esibirsi in qualche sorrisetto sarcastico, qualcuno potrà guardarlo con più o meno piacere, qualcuno potrà allarmarsi per le imitazioni tra i bambini (giustamente). E qualcuno potrà, percaritàdiddio, esibirsi nel più classico degli Sherlock Holmes: "Il wrestling é finto. Elementare, Watson!". MA NOOOOOOOOOO, incredibile, non pensavo si potesse scoprire l'acqua calda dopo secoli. Ok, non devo comunque parlare dell'eterna diatriba wrestling finto, wrestling vero, é sporto o non é sport.
Mi preme parlare invece dell'indegno tentativo di metterlo alla berlina da parte di chi il wrestling lo guarda (come me) e pretende rispetto, visto e considerato che il wrestling, ad oggi, oltre ad essere ritornato alla sua definizione di fenomeno mediatico (voglio vedere chi non si ricorda di Hulk Hogan, tra la WWF e Nitro, le prime trasmissioni trasmesse in Italia anni '80-'90), é pure un programma di punta del palinsesto Meeeeediaseeeet.
Tralasciando eventuali commenti di conflitti d'interesse (da questo orecchio in molti non ci sentono), mi domando con quali credenziali e con quali argomenti Costanzo si permette di parlare di wrestling, dato che non é palesemente nessuno per farlo (anche se il "potere mediatico" potrebbe essere un buon argomento) e dato che non ne sa palesemente un cazzo di nulla.
Credo che un giornalista, nel vero senso del termine (escludo eventuali buontemponi che vivono di gossip e bufale), dovrebbe documentarsi, osservare gli effetti e le cause del successo di un fenomeno, studiarlo nei dettagli, per avere la possibilità reale di esprimere un'opinione sensata su un argomento che, volenti o nolenti, ha un grosso seguito di gente che non lo segue per moda o perché non ha un cazzo da fare. Il wrestling può piacere. E' un reato? No. Qualcuno uccide, facendo wrestling? No. Qualcuno manca di rispetto a qualcuno se pratica o si diverte guardando il wrestling? No.
Il wrestling é uno sport-spettacolo. Può piacere, come non può piacere.
Ma la mia osservazione non si ferma qui. La rabbia é causata dalla strumentalizzazione di un evento spiacevole. Uno dei wrestler di punta della WWE (la federazione più ricca e più potente di wrestling, quella con più esposizione mediatica, per intenderci, i cui programmi si possono vedere al sabato in versione integrale sulle reti Meeediaseet) viene trovato morto in una camera d'albergo. Ok. Questi sono i fatti al momento.
Subito i giornali italiani motivano (non sapendo nulla): droga, alcool, vita sregolata. Magari picchiava anche i figli, perché no, fa notizia, fa ascolto, fa share.
Ci dimentichiamo magari che quest'uomo, morto, ha avuto una vita difficile. C'é stato un incidente che avrebbe ucciso chiunque: lui, fortunatamente, é riuscito ad uscirne indenne. Ed é ritornato sul ring, per la gioia dei fans. C'é stato l'alcool, la droga: é sceso nel baratro della dipendenza e ne é uscito, indebolito, provato, ma grazie all'amore della sua famiglia e grazie alla fede é tornato sul ring, per la gioia dei fans.
Una famiglia perfetta, amorevole. Eduardo Gori Guerrero Llanes aveva molti amici, un larghissimo seguito. Aveva una passione e ci é rimasto secco per seguirla. Perché il suo cuore non ha retto ai troppi viaggi, alla vita sregolata, ai vizi passati e ormai quasi dimenticati. Ha avuto una morte indolore, hanno detto i medici 10 giorni e una autopsia più tardi. Ma questo non fa notizia.
Il signor Costanzo, invece, dal suo scranno di potere mediatico, si é permesso di gettare fango. I Tg vari hanno fatto a gara a demolire un simbolo di un business al quale attingono a piene mani. Il wrestling fa palate di soldi, ma chissenefrega, la morale buonista della televisione commerciale ci dice che é meglio sputtanare, é meglio fare ascolto, é meglio fare scandalo, meglio mille Lecciso, mille coppie di famosi o presunti tali, scoppiate, meglio mille cazzate pseudo-artistiche in onda al Sabato tre ore prima del wrestling, meglio cento donnine pronte a mostrare le tette per essere famose, piuttosto che rispettare una morte, rispettare una passione, rispettare una famiglia, uno sport provato da un dolore grande. Meglio puntare il dito.
E' facile, signor Costanzo, é dannatamente facile per lei, seduto la domenica sul suo scranno di potere ad elargire consigli non richiesti, critiche immotivate e briciole di popolarità a chi non la merita, é facile sedersi al capo di una tavolata di sputa-veleno. Lei ha puntato il dito, signor Costanzo.
Spero che qualcuno non lo faccia mai con lei.

Well..

Beh, quando si dice il passaparola..
Nei momenti in cui bisognerebbe riscoprire il vicino di casa, chiacchierare con il barista e scambiarsi due battute con una bella ragazza incontrata per casa sul tram, io mi sforzo di buttare quattro righe su un blog. E' facile, anzi no. Diciamo piuttosto che é semplice cancellare, o quantomeno sforzarsi di mettere in un secondo piano questa vision bucolica ed idealista di un microcosmo che non esiste, per passare ad una comoda tastiera, che ti offre la possibilità di cancellare, riscrivere, usare parole più belle e più adatte ad un pensiero, ad una idea.
Ok, rewind. Tutto ciò che ho scritto é stata una mera scusa. Odio i primi pensieri. Illusori, frammentari e provvisori, non possono offrire una reale analisi di ciò che si pensa in realà. Così ho impiegato alcune righe di elucubrazioni mentali per passare agilmente al secondo capoverso. E' impossibile, non si possono evitare, cancellare, i primi pensieri. Perché innegabilmente i secondi diventerebbero i primi e così saremmo schiavi di un inutile circolo vizioso.
Ok, giunto al terzo capoverso posso pensare di cominciare a scrivere seriamente. Perché un blog? Perché offre la possibilità di scegliere più cose, di scrivere di più argomenti, di interessarsi al flusso di pensieri altrui, troppo spesso fraintesi, troppo spesso ignorati. E' bello vedere cosa frulla nella testa di chi ti sta attorno, visto che spesso una faccia, un naso, due orecchie, non rendono facile la cosa. Vi chiederete, ci dirai prima del quarto capoverso perché hai scelto il blog o meglio, chi ti ha spinto a scriverne uno? No.

Ok, credevate di esservi liberati così in fretta di me, vero? Visto che comunque siamo arrivati al quarto capoverso posso parlarvi di una persona molto importante per me, una delle donne della mia vita. Ok, prima di incrociare un qualche comitato femminista, o prima di incappare nello scetticismo dei maschi che si sentono portatori sani di testosterone, prima di incrociare uno dei tanti latin lover (o presunti tali), specifico. Le donne della mia vita, mia sorella e mia madre. Ooooooh, quale inizio, il bravo ragazzo di famiglia.

Quinto capoverso. E' ora di fare sul serio. Stringiamo ai minimi dettagli. Mia sorella fa una tesi sui blog. Mia sorella é un genio. I blog sono un genio. Ehm, ok, il sillogismo non é proprio corretto. Mia sorella fa una tesi sui blog. Fin qui ci siamo. Mia sorella é un genio. Oddio, mi sa che questa premessa potrebbe essere rivista. Eh, come, mi stai leggendo? Ok, la premessa é giusta.
I blog sono un genio. Correggiamo. Data la persuasione familiare ad intraprendere "la via del blog" (mi sento molto "Jedi" in questo), mi sono deciso a tormentarvi con alcune delle mie cazzate metafisiche, con contorno di cose serie. Beh, in un'epoca in cui mancano i piatti forti a base di cose serie, non vi aspetterete mica che un pirla qualunque come me pretenda di indottrinarvi? Per cui, facciamo spuntini a base di cazzate. Poco a poco riusciremo a pescare qualche bel pesce serio. Nell'attesa uscite fuori a conoscere la vostra vicina, andate a scambiare quattro chiacchiere con il barista e prendete il tram, incrociate un/a bello/a ragazzo/a (barrare la risposta giusta) e scambiate con lui/lei (barrare l'opzione esatta) quattro chiacchiere. Se avrete successo, non mancate di far rosicare chi non ci riesce. Revanche pour les hommes italiens!

Sesto capoverso. Il mio amico immaginario ha vinto. Aveva scommesso che avrei superato i 5. Dannazione..